Terapie alternative cancro
Dal cancro si puó guarire

Aloe

L'Aloe 


C'è il caso, definito da qualcuno miracoloso, dell'aloe e del miele: un miscuglio di Aloe arborescens pulita dalle spine, miele puro, 3-4 cucchiai di arak o whisky o tequila, il tutto frullato. Il risultato: una crema che ha guarito molti dal cancro.

Questo rimedio lo si deve a padre Romano Zago, un frate francescano. Questa ricetta deriva dalla saggezza popolare brasiliana; i poveri dovevano fare uso di ciò che la natura passava, a costo zero, per la loro cura. così, spiega il frate, hanno imparato ad usare le erbe e tra queste l'aloe.

Tre cucchiai del miscuglio, tre volte al giorno, un quarto d'ora prima dei pasti e la guarigione è raggiungibile spesso perfino nell'arco dei primi dieci giorni.

Il tempo, come dice frate Zago, necessario al sangue per percorrere l'intero organismo e portare i benefici effetti del miscuglio in ogni angolo, anche il più remoto, del nostro corpo.

Se i benefici non si avessero subito dopo i primi dieci giorni, dopo essersi sottoposti ad esami di controllo per vedere a che punto è il male, si può procedere ad una serie successiva di cicli, sempre di dieci giorni l'uno.

I risultati esistono e sono notevoli in qualsiasi tipo di cancro: pelle, gola, seno, fegato, utero, prostata, cervello, fegato, intestino: vi sono persino guarigioni dalla leucemia. (v. La Terra Santa, Il miracolo dell'aloe e del miele, di Vittorio Bosello).

La notizia ha destato l'interesse del mondo scientifico, tanto che è nata l'A.R.A. (Associazione Ricerca Aloe), con l'intento di studiare questa pianta ed i suoi effetti terapeutici nella lotta contro i tumori, presieduta dal professor Roberto Miccinilli, che da oltre vent'anni si occupa di omeopatia all'Università di Londra.

Il professor Giuseppe D'Alessio, direttore del Dipartimento di Chimica Organica e Biologica dell'Università Federico II di Napoli, ha effettuato, per conto dell'associazione, alcune ricerche sugli effetti dell'Aloe arborescens.

I risultati sono stati sorprendenti: testata più volte, l'aloe ha dimostrato di essere in grado di distruggere le cellule tumorali, preservando nel contempo quelle sane.

E' stato inoltre riscontrato un elevato potere antidolorifico, che permette di attenuare notevolmente il dolore dei malati terminali che non dovessero più rispondere ad altri analgesici (v. Oli, novembre 1996, Aloe Arborescens e terapia dei tumori: una riflessione, di Roberto Miccinilli).

A conferma di questi dati, il ricercatore americano David Hudson ha scoperto che uno stato particolare, monoatomico, di rodio e iridio possiede eccezionali facoltà terapeutiche, che si sono dimostrate efficaci anche in casi terminali di cancro. Una sua ricerca ha dimostrato che tali sostanze sono presenti in notevoli quantità nell'Aloe arborescens.

 
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